Comunicato stampa. Per noi in questo momento è un atto politico sostenere la resistenza e il coraggio delle donne afghane, tutte sicuro bersaglio della guerra dei taleban, espressione di un patriarcato dai mille volti che non smettiamo di smascherare. Sappiamo che si dovrebbe partire da lontano e agire con altre modalità, con uno stile inclusivo e rispettoso nelle relazioni e nella politica. Inoltre è disponibile a collaborare, per quanto è nelle proprie possibilità, con le associazioni e le reti di donne che da anni operano con e per le donne afghane, in Italia e in Afghanistan, per la dignità e la libertà delle donne. Nel mese di giugno avremo due buone occasioni di dialogo elaborate dal gruppo di lavoro dell'OIVD L'interreligioso tra di noi. Arrivano dopo un lungo confronto, che ha individuato affinità e differenze sulla base comune dell'essere donne e donne di fede. Per questi incontri abbiamo scelto di scoprire insieme la storia ed il lavoro di due figure femminili autorevoli e impegnate: la musulmana Mahérzia Labidi-Maiza e la buddista Ayya Khema. Il primo incontro, quello del 9 giugno, sarà presentato da Chiara Sebastiani, in dialogo con Francesca Barbano; il secondo, quello del 16 giugno, sarà presentato da Maria Angela Falà, in dialogo con Paola Morini.
Con le molteplici difficoltà che i genitori incontrano oggi, pur tenendo in debito conto i diversi contesti culturali, vi è chiaramente quella di poter offrire ai figli un'adeguata preparazione alla attivitа adulta, in particolare per quanto riguarda l'educazione al vero accezione della sessualità. Le ragioni di questa difficoltà, che non è d'altronde del tutto nuova, sono diverse. In passato, allorquando da parte della famiglia non si forniva un'esplicita educazione sessuale, benché la cultura generale, improntata al rispetto dei valori fondamentali, serviva oggettivamente a proteggerli e a conservarli. Il venir meno dei modelli tradizionali nella gran brandello delle società, sia nei paesi sviluppati sia in quelli in via di sviluppo, ha affidato i figli privi di indicazioni univoche e positive, mentre i genitori si sono trovati impreparati a dare le risposte adeguate. Questo nuovo contesto è appresso aggravato da un oscuramento della verità sull'uomo a cui assistiamo e in cui agisce, attraverso l'altro, una pressione verso la banalizzazione del sesso. La collegio poi, che si è capitolazione disponibile a svolgere programmi di educazione sessuale, lo ha costruito spesso sostituendosi alla famiglia e il più delle volte insieme intenti puramente informativi. Talora si giunge ad una vera alterazione delle coscienze. I genitori stessi, a motivo della difficoltà e della mancanza di preparazione, hanno in tanti casi rinunciato al loro compito in questo agro o hanno inteso delegarlo ad altri.
Indosso un estivo vestitino a fiori alquanto insufficiente, non ho niente sotto, abbandonato un affascinante slip di color amaranto. Il ardente è sempre più gravoso. Comincio a accendere, adagio sbottono i primi bottoni del vestitino. Una impressione strana affinché potrei purificare malessere composto ad differente.