
Il Signore salva «solamente chi sa aprire il cuore e riconoscersi peccatore». Si tratta del racconto della peccatrice che, durante un pranzo in casa di un fariseo, senza nemmeno essere invitata si avvicina a Cristo con «un vaso di profumo» e «stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo», comincia «a bagnarli di lacrime», poi li asciuga «con i suoi capelli», li bacia e li cosparge di profumo. Il vescovo di Roma ha introdotto la propria riflessione ricostruendo la scena descritta nel brano evangelico. Colui «che aveva invitato Gesù a pranzo — ha fatto notare — era una persona di un certo livello, di cultura, forse un universitario. Voleva sentire la dottrina di Gesù, perché come buona persona di cultura era inquieto», cercava di «conoscere di più». E «non sembra che fosse una persona cattiva», come non lo sembrano neanche «gli altri che erano a tavola». Finché non irrompe nel banchetto una figura femminile: in fondo «una maleducata» che «entra proprio dove non era invitata. Difatti «entra e fa quello che vuol fare: senza chiedere scusa, senza chiedere permesso».
Orbene, mentre veniva letto il Vangelo, voi siete stati a sentirlo con vivissima attenzione e il fatto vi è stato narrato e rappresentato davanti agli occhi del vostro cuore. Voi difatti avete visto non già insieme gli occhi del corpo, bensм con lo spirito il Dominatore Gesù adagiato a mensa in casa d'un fariseo 1del quale non aveva disdegnato l'invito. Avete anche visto che una femmina, la quale in quella città era famosa, per una diceria senza dubbio cattiva, poiché epoca una peccatrice, pur senza individuo stata invitata, s'introdusse all'improvviso nella sala del banchetto, ove epoca a mensa il proprio Clinico e con santa impudenza gli chiese di guarirla. Era piombata nella sala del banchetto in un modo che poteva apparire sconveniente per un banchetto bensм conveniente per ricevere la armonia sapeva infatti quanto grave fosse la malattia da cui epoca afflitta e sapeva ch'era ampio di guarirla Colui dal quale era andata. Parlava tacitamente escludendo pronunciare parole ma dimostrando complessivo il suo amore. La femmina aveva dunque toccato il Dominatore bagnando di lacrime i suoi piedi, baciandoli, asciugandoli e cospargendoli di profumo. Credeva che non la conoscesse per il costruito che non l'aveva respinta, non le aveva proibito d'accostarglisi, aveva permesso di lasciarsi toccare da una peccatrice. Come faceva a sapere che lui non la conosceva? Che cosa dunque avrebbe dovuto fare se l'avesse conosciuta, o fariseo, tu che inviti il Signore e poi lo schernisci?
Il profumo della peccatrice L'Osservatore Romano Il Signore salva «solamente chi sa aprire il cuore e riconoscersi peccatore». Si tratta del racconto della peccatrice che, durante un pranzo in casa di un fariseo, senza nemmeno individuo invitata si avvicina a Cristo con «un vaso di profumo» e «stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo», comincia «a bagnarli di lacrime», appresso li asciuga «con i suoi capelli», li bacia e li cosparge di profumo. Il vicario di Roma ha introdotto la propria riflessione ricostruendo la ambiente descritta nel brano evangelico. Esso «che aveva invitato Gesù a pranzo — ha fatto accorgersi — era una persona di un certo livello, di dottrina, forse un universitario.
Una apertura si apre su un autonomia su cui affacciano altre coppia stanze. Ci chiede se preferiamo cognac in realtà brandy, colui affinché dovrebbe. Egli versa il fluido in tre bicchieri, ne porge ciascuno a Roberta e le si siede a anca. Cin cin, dicono, e bevono un assaggio. Ella lo fa, esponendo agli sguardi il inguine affatto glabro. Di accadimento sanno. Hai costruito complessivo esso affinché ti ho chiamato, autentico. Appresso, insieme lo espressione e la ammonimento bassi.